Le Cinciallegre

Agriturismo in Umbria

Quando nasce un amore a quattro zampe......

 

Abbiamo pensato di raccogliere i racconti e le esperienze vissute dalle persone con cui siamo venuti a contatto nel corso della nostra vita e del nostro lavoro per trasmettere l'amore e la dedizione e il desiderio di crescere insieme ai nostri amici.

Nel cuore di ciascuno di noi sono celati dei ricordi legati ad esperienze passate magari di quando eravamo bambini o ragazzi oppure semplicemente ad avvenimenti successi ieri.

Quello che ci hanno dato i nostri cagnoni con la loro pura esistenza vicino a noi è difficilmente comprensibile ad un profano, cioè a chi non si è ancora avvicinato a questo mondo meraviglioso.

Nelle righe che seguono abbiamo voluto dare spazio e voce a tutti coloro che hanno provato cosa significhi il relazionarsi profondamente con un cane con la speranza che chi leggerà possa essere invogliato a conoscere ed ad avvicinarsi a questi splendidi animali.

 

 

La mia vita con i cani

di Stefania Mazzoleni

 

La mia passione per i cani e’ nata esattamente quando sono nata io.
Gia’ da piccola ero affascinata da questi stupendi animali, non ho mai
nutrito paura nei loro confronti ed ero sicura, come lo sono oggi, che non
mi avrebbero mai tradita.

Purtroppo i miei genitori non volevano sentirne di prendemi un cucciolo
tutto mio, cosi’ verso 9 anni ho iniziato ad occuparmi di Black un bel
cagnone di dieci anni. Era un incrocio tra un pastore tedesco e un pastore
scozzese di proprieta’ di un amico di mio padre.

Stava in una bellissima serra dietro casa mia e il pomeriggio andavo, con
una mia amichetta, a portarlo a fare dei giretti nei giardini vicino casa..

Black, un paio di anni dopo si e’ ammalato e ci ha lasciato.. Cosi’
ero rimasta, per la prima volta, senza la compagnia di un cane che
consideravo “mio”.

Da li’ a poco un amico di famiglia decise di prendere con se’ un bellissimo
cucciolo di due mesi e mezzo, incrocio tra Husky e Akita
Inu: Lucky. Inizio’ il mio tragitto con uno dei cani piu’ straordinari che
io abbia mai conosciuto. Era come se fosse mio, mi occupavo di lui in tutto
e per tutto, nonostante i suoi veri padroni lo amassero
veramente: andavamo al parco, in centro, lo pettinavo, lavavo…e soprattutto
educavo.. e vi assicuro.. non e’ stato per niente semplice; era un cane
molto indipendente ed io ero solo una bambina di quasi 12 anni.

Pero’ insieme ce l’abbiamo fatta. Presto quel bellissimo cane rosso e bianco
divenne un fidato compagno di giochi che rispondeva ai miei comandi e
soprattutto mi amava e mi rispettava, al punto che riuscivamo ad andare
ovunque senza guinzaglio.

Era il 7 di maggio del 1996 e finalmente i miei genitori si arresero.
Accettarono in famiglia un cucciolo: entro’ nella nostra casa Kira, una
cagnolina di 3 mesi e mezzo, incrocio tra un volpino e collie shetland. Una
cagnolina con delle orecchie gigantesche e piena d’amore e di dolcezza.

Da quel momento Lucky e Kira fecero coppia fissa. Uscivano sempre insieme,
biscottino a lui biscottino a lei, bagnetto a lui bagnetto a lei.

L’educazione della mia dolcissima Kira e’ stata molto piu’ semplice, sia per
la predisposizione delle razze da cui proveniva, sia perche’
io in quei 4 anni passati con Lucky avevo imparato tanto!

La mia carriera di dogsitter iniziò spontaneamente: ero all’ultimo anno
delle scuole superiori e si era sparsa la voce della mia passione per i
cani, non mi tirai certo indietro quando entrando in un negozio di animali
la proprietaria mi chiese se potevo essere disponibile a portare a spasso il
cane di una sua cliente.

Pochi giorni dopo arrivò la telefonata che stavo aspettando: quella signora
molto simpatica chiamo’ e mi chiese di occuparmi di Ginevra ( che presto
imparai a chiamare Ginny), una cucciola di schnauzer gigante…di cui mi
prendo cura tutt’ora! Era la prima volta che mi occupavo di un cane e
soprattutto era la prima volta che avevo il piacere di confrontarmi con uno
schnauzer. Hanno quella barbetta e il ciuffo a coprire gli occhi che li fa
sembrare quasi impassibili!! Sono tutto l’esatto contrario attentissimi,
attivissimi, giocherelloni e molto reattivi e protettivi. Con loro bisogna
sempre stare attenti perche’ se si avvicina un intruso, generalmente, gli
abbiaiano contro spaventandolo! Ah.. quante discussioni!Così eravamo io,
Lucky, Kira e Ginny.. un vero gruppo di amici!

Decisi di tenere i miei cani insieme ai cani che da quel momento avrei
curato per conto di altre persone…ed è stata immediatamente bellissimo,
anche se a livello fisico molto faticoso. Badare a molti cani
contemporaneamente non è semplice, ma vi assicuro che dona emozioni
fortissime… ancora mi ricordo quei primi giorni: fra Kira e Ginny (che era
piu’ piccola d’eta’, ma molto piu’ grande di stazza) nacque un’ amicizia
straordinaria: non appena si avvicinava un cane che poteva rappresentare una
minaccia per l’indifesa Kira, ci pensava Ginny, cucciola, a respingerlo..
dove non poteva in altro modo ricordo che persino arrivava a spingere
l’intruso con la testa! Era un vero e proprio branco e posso assicurare che
ho imparato tantissimo dal modo d’amare incondizionato che hanno i cani.

Presto i cani che portavo a spasso aumentarono; le persone mi fermavano per
strada facendomi domande curiose, tanto era insolito vedere una ragazza così
giovane a spasso con un intero gruppo di cani.
Arrivò così Ines, una bellissima cucciolona di 10 mesi di dobermann marrone
focato: la sua padrona mi chiese se facevo dogsitting e se avevo a
disposizione ancora delle energie! Naturalmente accettai. Mi sono presa
cura di Ines fino a poco tempo fa, quando purtroppo ci ha lasciati…Essendo
lei un dobermann e dato che su questa razza esistevano (ed esistono) molti
pregiudizi, il suo aspetto incuteva timore in molte persone che mi
incontravano. Prendermi cura di Ines e’
stato veramente un piacere. Era un cane buonissimo sia con le persone che
con i cani. Poco dopo Ines arrivò Pingu, meticcio maschio di medie
dimensioni. Pingu proveniva dal canile e credo che prima di arrivarci abbia
avuto dei problemi con gli umani, quindi dagli estranei, tutt’ora, non si fa
accarezzare. Fu la prima volta in cui mi trovai a gestire un rapporto fra
due maschi dominanti: il mio Lucky non voleva accettare un altro maschio nel
suo branco, ma con dolcezza e un po’ di pazienza sono riuscita a farli stare
insieme… gli insegnai a non invadere l’uno gli spazi dell’altro.

Cosa dire? Lucky, Kira, Ginny, Ines e Pingu sono stati da subito tutti per
uno e uno per tutti! Fu l’inizio di una avventura straordinaria:
regolarmente si andava al parco tutti insieme e nel corso degli anni
ovviamente qualche situazione poco piacevole c’e’ stata ( episodi di vera
vita di branco!) ma si e’ sempre risolto tutto nei migliore dei modi. Nel
tempo sono arrivati tanti altri amici a quattro zampe:Alia pastore tedesco
grigione di cui mi sono occupata per 5 anni, Cip pastore tedesco bellisimo
,Winnie barboncino nero simpaticissimo, Luna meticcio di medie dimensioni,
Max schnauzer gigante di cui mi sono presa cura per breve periodo, Olivia
labrador miele, Holliver bellissimo e simpaticissimo bulldog inglese curato
un paio d’anni, Barney e Betty coppia instancabile di jack russell, Holly
barboncina nera, Cioppy un meticcino nero.. dolcissimo, Dido’ e Ulisse ah..
loro sono due dalmata fantastici ma tremendi, Sveva boxer fulvo.. la docezza
in persona, di cui mi occupo saltuariamente quando i loro padroni, che sono
miei amici, hanno bisogno per problemi di lavoro, Niky incrocio di pastore
tedesco di quasi 13 anni..di lei che dire??
E’ circa un annetto che la porto a spasso tutti i giorni nella pausa
pranzo.. E’ dolcissima e negli atteggiamenti e nella ricerca delle coccole
e’ identica alla mia Kira e ancora Ugo, Romeo, Marta, Bianca..
e tanti tanti altri che ricordo tutti con affetto.

Tutto sembrava proseguire bene, giorno dopo giorno, in compagnia dei mei
“simpatici clienti”, quando nel 2005 accade qualcosa che mi indusse a
pensare di abbandonare la mia attività. Verso la fine del
2004 il mio Lucky si era ammalato, e lì scoprii cosa significa soffrire per
un amico. Purtroppo il tumore fu piu’ forte delle nostre cure e a gennaio
Lucky ci lasciò. Avevo ancora la mia Kira, che mi dava la forza anche per
continuare il mio lavoro con gli altri cani.
Ma il destino a volte si accanisce contro chi ha già sofferto.. così qualche
mese dopo, a maggio, Kira mi viene tolta da un’anemia emolitica
immunomediata.

In quei giorni la padrona di Ginny (di cui vi ho parlato prima) chiamò i
miei genitori e gli propose di regalarmi un cucciolo. Si dissero molte cose
in quella telefonata: gli raccontò che tutti sapevano che senza cani io non
potevo proprio stare e che sarebbe stato ingiusto se io avessi continuato a
prendermi cura dei cani altrui senza averne di miei.

Poi la signora volle parlarmi e mi disse una cosa che non dimenticherò
mai: “CHI PERDE UN AMICO NON E’ DETTO CHE NON NE DEBBA AVERE UN ALTRO”.

Potevo scegliere il cane che avrei avuto con me: visitai il canile
municipale di Monza, che conoscevo già molto bene, lessi e rilessi i libri
sulle razze canine. Era una scelta che mi faceva soffrire. Alla fine decisi
per uno schnauzer medio, soprattutto ricordando come Ginny, con una
trasfusione di sangue, aveva cercato di salvare la mia Kira. Ho ancora negli
occhi i loro sguardi quando si incontrarono per l’ultima volta nella clinica
dove avevo portato Kira.

Il 7 maggio, che coincidenza, arrivò una cucciolina di 2 mesi e mezzo tutta
nera, baffuta, che abbiamo chiamato Mopsy. Alla stessa data di nove anni
prima avevo accolto Kira.

Per me e’ stato molto difficile. Avevo perso i miei due amici nel giro di 4
mesi, l’una dall’altro, trovarmi sei giorni dopo la perdita di Kira questo
fagottino nero e disinibito “tra i piedi” quasi mi faceva sentire in colpa.
Mia madre si prese cura di Mopsy nei primi mesi di
vita: io volevo quasi negare al mio cuore di amare un altro cane.

Ripresero cosi’ insieme a Mopsy le mie passeggiate al parco.

Nei primi giorni speravo di rivedere in Mopsy alcuni atteggiamenti e
abitudini di Lucky e Kira. Ma lei si è dimostrata da subito totalmente
diversa. Ben presto mi accorsi che avevo a che fare con un altro cane e che
potevo e soprattutto volevo, amare. L’educazione di Mopsy non e’
stata semplicissima. Gli schnauzer, come tutti i terrier, sono cani tanto
intelligenti quanto testardi! L’impegno che dovevo darle e l’amore che lei
mi trasmetteva mi hanno aiutato ad uscire dal momento di depressione che mi
opprimeva.

Al parco ho conosciuto molte persone, così da diventare un solido gruppo di
amici con tanti cani. Quì ho conosciuto Luca, il mio fidanzato, che
ovviamente ha un cane, una cucciola di cane corso di nome Athena.

Mopsy e Athena diventarono subito grandi compagne di giochi, avevano
entrambe 7 mesi e combinavano marachelle in continuzione.

Athena e’ il primo cane di Luca.. e all’inizio lui era un vero disastro.
Gliele dava vinte tutte e lei cresceva contraddistinta da un bel carattere
dominante. Decisi così di aiutare Luca nell’ educazione di Athena, che
doveva ancora imparare a fidarsi di noi e consideraci un punto di
riferimento. Cosi’, con tanto lavoro, pazienza ed amore ce l’abbiamo fatta!

Dopo tante esperienze realizzate nella mia vita con i cani ho impararto
quanto sia importante per loro condurre una vita di gruppo che, se
correttamente guidata, fornisce l’opportunita a tanti cani diversi tra loro
di collocarsi in un contesto in cui formare il proprio ruolo.


 


Mi presento..

di Maria Chiara Catalani


 

Il giorno dopo la mia Laurea, avvenuta l'8 ottobre 1999, mi trovai di fronte alla possibilità di cominciare una professione che desideravo svolgere da molti, molti anni.

Eppure qualcosa dentro mi faceva scalpitare e non mi permetteva di entrare in un ambulatorio, indossare un camice e cominciare.
Medico sì, ma non esattamente come tanti immaginavano ed aspettavano.

Volevo curare una parte del benessere dei miei amici animali alla quale troppo spesso non si pensava ancora...quella della mente, delle emozioni, delle relazioni col mondo e con gli altri.

Il mio compagno di vita, Luca, mi incoraggiava, mi sosteneva, mi sollecitava anche con molta irruenza quando mi scoraggiavo. Sin da allora è stato il mio pungolo, quello senza il quale forse nei momenti difficili avrei desistito. Così, quando non avevo nemmeno riposto la tesi sulla libreria, ricominciai a studiare, leggere, cercare. 

E nel cercare, trovai esattamente ciò di cui avevo bisogno per avventurarmi nella mia professione. 

Conobbi i corsi di un certo Roberto Marchesini, che presto divenne mio mentore e poi un amico caro.

Studiava la relazione uomo - animale, il comportamento del cane, le enormi potenzialità della relazione con l'animale per l'uomo...insomma, anche lui era un medico veterinario che guardava oltre la medicina classica.

Grazie a Roberto Marchesini e ai tanti corsi e testi che elaborava già da allora cominciai, senza più smettere, a costruire la mia lunga formazione post laurea.

Grande maestro, genio sopra le righe e spesso controcorrente. Io credetti nel suo coraggio, e lui in me. 

Grazie a lui cominciai a sperimentare la difficoltà e l'entusiasmo che vive chi ha il coraggio di andare contro corrente e, come disse allora la mia grande mamma, "volare alto".

Dapprima seguii i suoi interessantissimi e innovativi corsi, poi cominciai a lavorare con lui, imparando ogni giorno qualcosa di fondamentale. 

Nel 2001 cominciai a presentare ai colleghi il mio progetto, la mia formazione, le mie intenzioni. 

Alcuni non capivano bene cosa volessi fare come medico veterinario, altri mi inquadravano nella categoria "addestratori" andando completamente fuori strada, altri mi ammonivano rispetto alla difficoltà di vivere solo di "visite comportamentali", altri da subito ammirarono il mio coraggio e mi affidarono da allora in poi molti casi.

Oggi, trascorsi più di quindici anni, ho fatto molta strada pur incontrando a volte difficoltà che volevano scoraggiarmi. 

Da buona "ariete", però, ho continuato a studiare, leggere, sperimentare, lavorare e ho avuto moltissime soddisfazioni. 

Le prime, le più forti sono arrivate ogni giorno dai miei pazienti e dai loro famigliari umani. 

Non meno importanti, molte altre sono arrivate ogni giorno dai colleghi che sempre più numerosi hanno creduto in me e nel lavoro che faccio. 

Roberto, il mio mentore, mi ha aperto la strada per arrivare in alto e il mio impegno spero lo abbia ripagato per quanto ha creduto in me.

Luca, il mio grande amore, ha continuato a sostenermi e sollecitarmi nei momenti fiacca per questo spero che ogni mia soddisfazione la senta anche un po' sua.

Oggi lavoro tanto, scrivo, e nei corsi che tengo per SISCA, per l'Università, in seminari a tema cerco di trasmettere ai colleghi ciò che conosco e che ho vissuto in prima persona. 

E non mi annoio mai perché anche quando sono in coda alle poste se ne esce sempre qualcuno che, scoprendo il lavoro che faccio, mi racconta dei suoi cani o dei suoi gatti chiedendomi qualche "dritta".

Oggi ho potuto estendere questo mio appassionante lavoro anche a quegli splendidi cani che vivono una vita di attesa, nei canili, grazie ad un progetto splendido, il Progetto RandAgiamo che, insieme alla Prof. Silvana Diverio, stiamo portando avanti dal 2010 con immense soddisfazioni e con la più grande gratificazione...vedere cani felicissimi e pronti per vivere in famiglia che se ne vanno sereni dal canile con il loro guinzaglio nuovo e la loro prima vera famiglia umana.

Sono molto fortunata perché faccio esattamente il lavoro che ho desiderato. E' difficile, faticoso, psicologicamente pesante, talvolta, ma bellissimo.

Per questo ringrazio Dio perché mi ha messo accanto le persone giuste al momento opportuno, per accompagnarmi in questo cammino e perché mi ha fatto vivere ogni giorno, da quello della nascita in poi, sperimentando la bellezza e l'importanza di una vita inter - specifica, con cani, gatti e altri animali che hanno trascorso la loro vita nella mia, ospitandomi nella loro preziosa diversità.

E quando mi sento affaticata dal continuo parlare di cani, gatti e famiglie inter-specifiche....mi dedico al mio amatissimo hobby...compro tanti bei fiori e faccio decori e bouquet per le amiche spose, in compagnia dei miei amati cani, Happy e Stick, che sonnecchiano tra una rosa, un tulipano e nastri intrecciati di tulle colorato.

 

 

Piero  e Kira

di Giacomo Monacelli

 

Vorrei raccontare la storia di Kira un bellissimo esemplare di Pastore Tedesco che è riuscita a cambiare la vita ad un uomo.

L’uomo si chiama Piero ed è stato uno dei più bravi sarti di Gubbio, quei sarti che ora non esistono più, sostituiti dalla grande distribuzione che come in questo caso , ha distrutto delle vecchie professioni che si sono oramai perse.

Dunque  a Piero tempo fa è stata diagnosticata una retinite maculosa che in poco tempo lo ha reso quasi completamente cieco e quindi costretto a rimanere in casa tutta la giornata. Dietro mia segnalazione il Rotary di Gubbio gli regalò un cane guida per ciechi di nome Kira.

Da quel giorno Piero  ha ritrovato la vista! Tutti i giorni si reca a Gubbio in autobus. La cosa stupefacente è che Kira alla fermata del bus riconosce quello diretto a Gubbio in centro e non sbaglia mai un colpo. Poi alle 12 in punto riaccompagna Piero alla fermata per riprendere il bus per San Marco dove Piero abita. E così tutte le mattine.

Vederla in azione mentre fa attraversare la strada a Piero è una cosa commovente, è meglio di una persona.

Con un semplice gesto di generosità , un cane ha cambiato la vita ad una persona.

 

 

Elogio di un cane normale

di Marta Marino

 

Non ho una storia speciale da raccontare.
Non ho ricordi di grandi imprese sportive, eclatanti successi espostivi, meravigliose e specialissimi talenti del nostro binomio umana/cane.
Ho una storia normale, una storia normalissima e forse pure un po’ noiosa, che inizia 14 anni fa.
Avevo 12 anni e una buona dose di “lettere a Babbo Natale” che chiedevano sempre la stessa cosa: un cucciolo.
Desideravo un cucciolo con tutta me stessa, sentivo che solo un cane poteva rendermi felice. Che esagerata, direte. E sicuramente un po’ di esagerazione c’era, ma d’altronde avevo due genitori poco convinti, da convincere.
I miei genitori capitolarono e cominciammo a girare qualche allevamento di Labrador del Nord Italia,: ogni volta che ci facevano vedere i cuccioli per me e per la mia sorellina era una gran fatica non pestare i piedi e portarne a casa uno.
Ma la scelta si sa, deve essere oculata.

Alla fine, ecco che il mio desiderio viene esaudito ed arriva un tornado color miele a vivere sotto il nostro tavolino. Sì sì, proprio sotto il tavolino.
I primi giorni in casa nostra Camilla (così decidemmo di chiamarla dopo svariate riunioni familiari) si stanziò lì sotto piagnucolando, ed era davvero difficile coinvolgerla in qualunque tipo di gioco.
Si può immaginare la delusione di noi bambine. Poi, finalmente, uscì dal suo rifugio sicuro.
E sì, lo so, oggi parleremmo di kennel, di ambientamento… ma insomma, la mia (e dei miei genitori) cultura cinofila allora non era certo quella di oggi.
Dove ero rimasta?
Ah, sì, Camilla decise finalmente di sgattaiolare fuori dalla sua tana e… di distruggere tutto quello che c’era intorno. Praticamente, complici sicuramente gli errori educativi a noi addebitabili, Camilla fece un quantitativo di danni che vanno da “moltissimi” ad “infiniti”.

Qualche esempio?
Libri, cd, cellulari, scatolette elettriche estirpate dalle pareti di casa, infissi, mobili, occhiali da sole. Il tutto facendo uscire dai binari la porta scorrevole della cucina in cui la chiudevamo quando dovevamo assentarci, e dando così inizio alle sue scorribande.
Le nostre colpe? Moltissime.
Sicuramente un esercizio fisico insufficiente rispetto alle necessità di un labrador giovane e vivace. Una disciplina non insegnata con costanza, complici sicuramente due bambine innamorate della sorellina pelosa e decisamente puntuali nel “viziarla”. La convinzione che bastasse molto affetto e molto tempo dedicatole per far andare tutto bene.
E quelli, lo giuro, non sono mai mancati.  Abitavamo al quarto piano di un condominio, ci siamo trasferiti in una villetta. Per avere un po’ di giardino, nella speranza (vana ovviamente) che uno sfogo esterno ci aiutasse nella gestione del labrador della Tasmania che viveva con noi.
Questa lettera non vuole essere l’elenco dei disastri che Camilla ha combinato, ma una lettera di scuse.
Scuse alla meravigliosa compagna di una vita intera, per tutte le mie mancanze.

 

 

 

Charlie Brown auguri per i tuoi  10 ANNI

di Chiara Elena Pastanella

 

Pelosetto mio......sei nato il 27 marzo 2005 ed era il giorno di Pasqua, lo so e lo ricordo ….ma io non ti ho visto nascere.
Sei entrato nella nostra famiglia il 25 maggio del 2005 non avevi ancora 60 giorni!!!

Ma raccontiamoci un po!!!

Nel 1989 ero giovane arzilla e lavoravo....avevamo la nostra villettina in brianza con il giardino dei Puffi e adoravamo i cani.....

Ci sono sempre piaciuti gli schnauzer perche avevamo conosciuto Tiffany la salepepe nana della signora Maria...(suocera di mia sorella) quindi non sapendo nulla di allevamenti di taglie di caratteri insomma di tutto, siamo partiti alla ricerca di uno schnauzerino ed abbiamo preso Petty!

Petty una femmina alquanto diffidente perche cresciuta in allevamento fino a 7 mesi ma quando ci ha visti ha iniziato ad abbaiare e scodinzolare e sembrava ci chiedesse....Portami via di qui!!!! Detto fatto.........é rimasta con noi 16 anni e due mesi!!!!!
Non era bella anzi......ma era dignitosa indipendente protettiva e ci lasciava anche liberi...........
Se andavamo in vacanza stava volentieri con la Nonna Elvira...

Petty é morta il giorno in cui hanno eletto Papa Ratzinger il 19 aprile del 2005!!!!!!! Lo strazio di quella perdita non lo voglio rammentare...
avendo dovuto aiutarla a morire...piangevamo disperatamente in tre...io Roberto e il ns Veterinario.....

Affranti e tristi una volta a casa e vista la cuccia vuota, abbiamo deciso di farci una vacanza breve una settimanella in Egitto al mare con i nostri fedeli amici Walter e Gra......ecco quella é stata la nostra ultima vacanza.......

RITORNATI A CASA …... TI ABBIAMO CERCATO …................E SEI ARRIVATO TU.......

Caro Charlie Brown....ci hai riempito la vita in questi 10 anni.
Potrei fare un lungo elenco delle meraviglie che ci dai ogni volta...ma sintetizzo dicendo che per nulla al mondo rinuncerei ad un solo giorno di vita vissuta con te!!
Ti sei affidato a noi non ci hai mollato un istante anzi sei pure frignone e non vuoi stare solo ahahah!!!!

Piccolo peloso nero , furbo, simpatico, giocherellone, tenero, fedele compagno dei nostri giorni!!!

Probabilmente qualcuno sorriderá e penserá che sono esagerata ma mi sento di dire una cosa......Provare per credere e come diceva la mia nonna Chiara.....Chi non ama gli animali non ama li Cristiani ahahahah (licenza poetica del dialetto pugliese)

Buon compleanno Charlie lunga vita a te!!!!

 

 

Oggi vi voglio parlare di Kora

by Acunamatana di Maddalena Noseda
 

Kora è molto più di un cane per me, molto più di uno schnauzer nano, molto più della capostipite del mio allevamento.
E’ arrivata nel 2007, cercavo una femmina e l’unica trovata è stata lei!! già.. le cucciolate con femmine, negli schnauzer sono quasi una rarità! 
è stato buffo l’incontro, perchè è avvenuto nel suo allevamento, ed è stata portata a casa “in prova”. Aveva già 6 mesi e conosceva… il nulla!!! 
E’ stato complicato insegnarle ad uscire al guinzaglio, farle comprendere che poteva anche essere divertente, insegnarle a stare tra le persone.. oggi la guardo e… non la riconosco più!
Mi sono fatta aiutare da un istruttore che mi ha suggerito di provare a farle fare agility… sgrunt!!! Mai più porterò un cane a fare agility!!! 
Non fraintendete, ottima disciplina, crea un ottimo rapporto con il cane, tuttavia kora dell’agility ha compreso un’unica cosa: quanto è in grado di saltare!!!
Ha imparato poco o nulla dalla disciplina… “disciplina? e che è?? roba da mangiare???”, lei è un’anarchica allo stato puro!
Se decide di fare una cosa, che ovviamente io non voglio che faccia, dapprima mi asseconda, poi attende che io mi distragga e… ZOOM… KORA E’ FUGGITA!!! 
Dove??? inseguendo una traccia, andando a vedere chi sta arrivando, ovviamente io non ho l’udito fino di un cane, lei riesce a sentire le persone anche a 300 mt di distanza!!!
Della “disciplina” sono riuscita ad inculcarle solo un’unica cosa: sa contare fino a 3!!!
OVVERO: KORA 1.. KORA 1 E MEZZO.. di solito al 2 si presenta!! 
Chi pensa che Kora possa arrivare con un semplice “vieni qui”… si illude.. le si possono far vedere wurstel, biscotti, polenta o tutte le “goloserie” del mondo.. Kora risponde solo se non ha altro da fare, vedere, studiare!
Tanto anarchica verso le regole, diventa molto precisa quando deve fare la mamma!
Kora partorisce esattamente a 60 gg dalla monta! si potrebbero contare anche i minuti e i secondi!

Al 25° giorno dalla nascita dei cuccioli, ovvero quando cominciano a sentirsi i dentini, smette di allattare! e quindi si passa alla fase svezzamento, e, non solo costringe me ad alimentare i suoi cuccioli, ma costringe anche il padre a insegnare ai cuccioli a giocare, a fare la lotta, ad insegnar loro le regole di vita!!! E se il padre non è del mio allevamento, e quindi non c’è?

Fa nulla!!! Lei li molla al maschio di casa!!! E grazie al cielo, Pepito non rifiuta mai questo “duro lavoro”!!!

Kora è il mio amore, quando dormo veglia sul mio sonno, e se mi capita, purtroppo ne sono soggetta, di avere “eventi di desaturazione” (ovvero di non respirare nel sonno).. mi sveglia!

certo la prima volta si è presa un ribaltone!!! mi si è gettata di schianto sul petto in pieno sonno!!!

poi quando mi hanno detto che avevo questi problemi.. ho capito che lei mi ama veramente.. che si preoccupa per me!

Me lo dimostra tutti i giorni, anche nella gestione dei cani. Capita sovente che ci siano scaramucce tra i cani, come in tutte le famiglie, e lei è quella che con uno sguardo mi trova la soluzione!

Litigano? mettili con lei.. e smettono immediatamente! Kora ha un bel modo di porsi, solo con un cane è riuscita ad andare in zuffa, ma di questo ne parlerò in un altro post..

Kora non litiga con nessuno! Cerca sempre di trovare accordi con tutti… alle volte vorrei avere le sue capacità!!!

https://acunamatana.wordpress.com/

 

 



 

 

 

 

 

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